Tradizioni siciliane è stata svelata la castellana
È sangregorese la Castellana di Sicilia 2018 eletta a Caccamo nei giorni scorsi. Con un bellissimo abito, firmato da Angelo Butera, organizzatore del noto Corteo storico sangregorese, Chiara Scuderi ha impersonato Eleonora Platamone moglie di don Alvaro Paternò signore delle terre di San Gregorio vincendo la competizione.
Per chi non lo sapesse la famiglia Paternò è un antico casato nobiliare, risalente al XI secolo, e per l’appunto tra i più antichi ed aristocratici dell’Italia.
Il Corteo storico sangregorese, da poco tornato in auge, è il fiore all’occhiello del piccolo comune catanese.
«Sono emozionatissima, non credevo di vincere» ha dichiarato Chiara.
A designare la “signora” dei castelli siciliani è stata una giuria presieduta dalla Senatrice Antonella Campagna e formata dai 15 sindaci dei Comuni partecipanti.
A rappresentare il Comune di San Gregorio è stata la vice presidente del consiglio comunale, Graziella Ferro.
Lo spettacolo medievale ha riportato in vita le tradizioni siciliane del tempo.
Un viaggio nel passato per conoscere la storia passata e comprendere il presente.
La manifestazione condotta da Vincenzo Canzone e da Rachel Medaglia, Castellana di Caccamo 2005, ha raccolto fragorosi applausi.
In questa occasione hanno sfilato più di trecento “nobili” figuranti provenienti da tutta la Sicilia.
Un evento di carattere storico culturale volto alla valorizzazione della storia medievale. Particolare attenzione è infatti rivolta a quella che si potrebbe definire la quotidianità nei castelli edificati in Sicilia intorno al XV secolo.
«L’abito è stato ripreso dagli schizzi dei costumi del Pisanello – ha spiegato Angelo Butera – insieme all’acconciatura detta cupoletta. E poi oro e taffetà, applicazioni e ricami, insomma un abito curato nei minimi dettagli; è una soddisfazione aver raggiunto questo traguardo che si aggiunge a tanti altri».
«Ad elezione avvenuta – ha commentato la vice presidente del consiglio comunale Ferro – con tanta emozione sono salita sul palco per abbracciare Chiara, portare i saluti del sindaco e ringraziare per l’invito. È stato un tripudio. Grazie a queste manifestazioni il nostro paese viene riconosciuto e connotato come il paese di uno dei cortei storici più belli dell’Isola».
Le tradizioni siciliane rivivono.
Il Medioevo rivive.
E portano, gioiosamente, a conoscere e approfondire quest’epoca storica. Il Medioevo, infatti, al di là dei luoghi comuni fu una grande epoca creatrice. Furono numerose le conquiste del pensiero. E scusate la digressione per me necessaria: la filosofia nel Medioevo, nonostante il periodo complesso e travagliato, raggiunse vette altissime di sapere.
La filosofia medievale, che prende anche il nome di scolastica, perché si sviluppò nelle scuole dei monasteri e delle cattedrali, portò alla piena e completa affermazione del pensiero cristiano da un lato, ma dall’altro alla definitiva trasmutazione del pensiero classico.
L’anima umana e la sua natura, il destino e l’intelletto furono tra i temi più appassionati. Con eco aristotelico si delinea il concetto dell’universale e cioè il termine predicabile di cose particolari. Un dibattito che porterà alla luce il problema del rapporto tra pensiero, linguaggio e realtà. Verranno elaborate numerose soluzioni da Guglielmo di Champeaux a Boezio e Tommaso D’Aquindo, da c a Guglielmo di Ockham.
Ancora molto si potrebbe scrivere in merito.
Ma ciò che mi entusiasma e la possibilità di aprire le porte alla storia e alla filosofia attraverso episodi della nostra quotidianità.
Un evento si può dimostrare l’occasione perfetta per conoscere e approfondire.
Ricordatevi sempre anche un blog come questo può essere occasione di spunto.
Noi dipendiamo dalla storia e dalle scuole di pensiero.