Già al suo appuntamento inaugurale, #FATTOAMANO condurrà lungo il percorso di una riscoperta di tradizioni lontane da rivivere in tutti i loro aspetti, dall’artigianato alla moda, dall’agricoltura all’architettura.
- Tende, drappi, lenzuola, separè ricamati e traforati con il gusto del tombolo e del sangallo dividono gli spazi dove la luce entra prepotente senza ostacoli di persiane o veneziane. Tutto è legno vissuto dai tarli e intonacato di fresco, i lunghi tavoli fratini, le sedie impagliate, le credenze traforate, le scrivanie di bambu.
- Nelle assolate stagioni di questa propaggine d’Italia, nel silenzio del vento, tra le foglie argentate e le canne appena piegate e il verso insistente delle gazze, si apre azzurra una piscina, pozza fresca nel bianco abbacinante del contorno. Le costruzioni antiche pietra su pietra nate dall’intelligenza dei nostri avi, a destra e a sinistra del vialetto principale ricordano i camini delle fate, le dimore di pan di zucchero e marzapane dei racconti delle nonne.
- Il nome, La uascezz, appena si legge svolazzante invito sul cancello bianco che si apre – a mano, cigolante – su un giardino di ghiaia disseminato di piante grasse e di angoli vedo-non vedo così come sono, anch’essi arredati bianco su bianco.
- I letti con le testate in ferro, o soltanto materassi adagiati su palchi di pietre lisce sotto baldacchini velati, sono pronti ad accogliere i sonni più profondi di chi, stanco di meraviglie dalla vicina Ostuni alle spiagge segrete di Torre Guaceto, decide infine di riposare.
- Chiavistelli arrugginiti dal tempo e ganci senza chiavi aprono ancora questi rifugi dei pastori ad accogliere il turista di oggi in una dimensione straordinaria e inaspettata.
Lo scenario è quello straordinario della campagna pugliese, dove sorge la Dimora storica Il Trullo La Uascèzz, costruzione seicentesca di trulli e lamie. Tra la maestosità degli ulivi secolari e le affascinanti architetture antiche in pietra dei trulli, chiara testimonianza di un passato rurale, si darà vita a un insolito temporary store, dove scoprire creazioni di moda interamente italiane, dal filo alla manifattura con telai antichi, utilizzati secondo una maestria artigianale che si tramanda di generazione in generazione.
Protagonista sarà Rione Carducci, firmata dalla stilista Daniela Gallo Ricci (d’origine senese e romana d’adozione) che, dal 2002, esprime il compìto design di un’eleganza sartoriale senza tempo, seducendo le donne del jet-set della capitale.
La sua innovativa linea di abbigliamento in maglia è realizzata esclusivamente con filati italiani pregiati, lavorati con telai e macchine artigianali, per creare un total look in grado di sostituire la rigidità del tessuto e di regalare alle donne una vera e propria esperienza sensoriale, “che accarezzi il fisico ma anche l’anima”.
Le sue creazioni – presenti nelle migliori boutique italiane, europee e asiatiche – hanno vestito anche il teatro e il cinema (costumi per Serva padrona di Giovan Battista Pergolesi e Aragoste selvatiche di Sabina Guzzanti).
Al calar del sole si proseguirà con Aperitivo d’autore, per continuare il viaggio sensoriale tra i sapori della cucina tradizionale pugliese, accompagnati da prestigiosi vini locali, raccontati dall’Associazione Le Donne del Vino.

L’appuntamento si concluderà omaggiando la bellezza e la natura con l’incantevole danza tra gli ulivi secolari di Elisa Barucchieri, fondatrice e direttrice artistica della compagnia internazionale ResExtensa.